Chester...Il grido di un addio
La tua voce come un tuono.
Un esplosione di rabbia e rivalsa
urla che mi innalzavano tra le fiamme
e riducevano il male in cenere.
La tua sofferenza che annientava la mia.
mano a cui mi aggrappavo sempre
per non sprofondare nell'abisso.
Con te restavo in piedi e non cadevo.
Artista d'acciaio
ma uomo fragile
la tua poesia così disperata
dirompente e travolgente
tanto da far tremar i pilastri del mondo
ma anche dolce e delicata…
diventava per me un comodo letto
su cui cullarsi nelle notti d'inferno
riparo sicuro in mezzo alla tempesta.
Un male invisibile ti strisciava dentro
un dolore che non ha forma
non ha contorni
un demone nascosto
che vien fuori nelle notti più buie
quando si è soli con le proprie lacrime
i propri tormenti
e che ti trascina via…sempre più a fondo
sempre più giù
e in un istante…non ci sei più.
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